
Circa 10.000 persone hanno marciato per le strade di Bruxelles sabato pomeriggio in una manifestazione nazionale per i diritti delle donne che si è trasformata in una protesta contro il governo.
I manifestanti hanno avvertito di “preoccupanti regressioni” riguardo ai diritti delle donne e “lo spostamento a destra della società e della politica” nell’azione per la Giornata Internazionale della Donna a cui hanno partecipato diversi partiti politici e organizzazioni.
I membri del partito liberale francofono MR, tra cui il commissario europeo per l’uguaglianza Hadja Lahbib e il ministro federale dell’interno Bernard Quintin, hanno lasciato la marcia dopo essere stati insultati.
Le recenti decisioni del governo sui diritti sociali allertano su preoccupanti regressioni: il movimento femminista e anti capitalista ha lamentato in particolare i cambiamenti agli orari di lavoro, che colpirebbero principalmente i lavori delle donne.
Ha anche sostenuto la totale depenalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza, il riconoscimento dei diritti delle donne migranti e la lotta contro tutte le forme di violenza di genere.
I politici del MR lasciano la marcia
Una delegazione del partito MR è stata fischiata con lo slogan “MR, razzista, fuori dalla manifestazione” e spruzzata con acqua. I membri del partito, tra cui Bernard Quintin e Hadja Lahbib, hanno lasciato la scena.
“Ci hanno lanciato dell’acqua: ciò non è un attacco grave ma significa che non siamo i benvenuti,” ha detto Quintin a RTBF. “Significa che per alcuni, la democrazia è l’unico modo per esprimere ciò che pensano e non è contraddizione. Trovo che sia assolutamente deplorevole.”
In una foto catturata dall’agenzia di stampa Belga, la deputata del MR di Bruxelles Latifa Aït Baala è stata vista essere fischiata. Diversi cartelli portati dai membri del MR su temi come il femminicidio e l’aborto sono stati presi dai manifestanti.
La co-presidente di Ecolo Marie Lecocq ha dichiarato su Bluesky che la violenza è inaccettabile e che tutti devono poter manifestare in completa sicurezza. “Non si deve lasciare che questi eventi rendano invisibili le legittime richieste che vengono fatte: L’Arizona deve smettere di attaccare i diritti delle donne”
La presidente di DéFI Sophie Rohonyi, presente alla marcia, ha detto di “comprendere totalmente” perché la presenza dei politici del MR ha causato tanto scalpore. Les Engagés hanno capito che non avevano posto qui e quindi non sono venuti. Ciò che è più inquietante è la campagna di comunicazione del MR in occasione di questa giornata, che per darsi una coscienza pulita hanno utilizzato uno slogan per dire che sono a favore dell’aborto: questa ipocrisia ha acceso la miccia.
La manifestazione di sabato ha incluso anche un villaggio femminista allestito in Place de l’Albertine. È stato organizzato un ‘flash mob’ per denunciare la violenza contro le donne e evidenziare la loro forza e resilienza.
Altre marce delle donne sono state organizzate in città di tutto il paese.
Foto di rhysara da Pixabay