
L’artista belga Miet Warlop e la curatrice Caroline Dumalin sono state selezionate per rappresentare il Belgio alla Biennale di Venezia del 2026: la notizia su Belganews.
Per la prima volta il Belgio sceglie un’artista di performance per rappresentare il paese in questo prestigioso evento: l’opera con cui parteciperà Miet Warlop alla Biennale è intitolata “It Never SSST”.
Il processo di selezione è stato competitivo, con 21 duo di artisti e curatori che hanno presentato le loro proposte. Entro dicembre la giuria ha ristretto la scelta a tre coppe e la proposta di questo duo ha vito grazie al suo approccio innovativo e al forte linguaggio visivo.
Una tradizione artistica
La Biennale di Venezia è una delle piattaforme più importanti al mondo per le arti visive contemporanee.
Nella scena artistica delle Fiandre rientra da tempo l’arte della performance, e la natura interdisciplinare del lavoro di Warlop evidenza completamente questa tradizione.
”It Never SSST” esplora temi come la pressione delle prestazioni nella società moderna, il linguaggio, i rituali e la flessione delle regole. La performance, con il suo spirito energetico e rock ‘n’ roll, riesce a rappresentare lo stato caotico del mondo di oggi.
Un’altra caratteristica dell’opera è quella della natura interattiva, che attrarrà sicuramente i visitatori attraverso il suo ritmo. La giuria ha elogiato la capacità dell’artista poiché capace di creare un’esperienza visiva potente, notando che il suo lavoro porta una prospettiva fresca e dinamica alla presentazione del Belgio alla Biennale.
La ministra della Cultura Caroline Gennez cita testuali parole: “L’arte dovrebbe essere al centro della società, sfidare le persone e unirle”. In un evento come quello della Biennale di Venezia ciò diventa impegnativo, quindi tifano tutti per Miet Warlop.
Conoscere l’artista
Warlop è attiva nel mondo dell’arte da oltre due decenni, ha conseguito un master in arti visive presso il KASK di Gand e ha ottenuto un riconoscimento precoce nel 2004, vincendo il premio per i giovani talenti al festival Theter San Zee a Ostenda.
Nel 2014 ha fondato la sua compagnia, Irene Wool, con sede a Molenbeek a Bruxelles. La sua carriera ha guadagnato trazione internazionale con la sua opera “One Song”, presentata in anteprima al Festival di Avignone nel 2022.
Attualmente sta preparando la prima del suo nuovo spettacolo, “Delirium”, al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles a maggio.
Dumalin, che curerà il progetto, è la direttrice artistica di MORPHO ad Anversa, un’organizzazione dedicata a sostenere lo sviluppo e la mobilità degli artisti a livello locale e internazionale. In precedenza ha lavorato al centro d’arte contemporanea Wiels di Bruxelles e come curatrice indipendente per il festival d’arte Europalia.
Koyo Kouoh, la curatrice camerunense della mostra “When We See Us” al Bozar di Bruxelles, sarà la prima donna africana a curare la Biennale di Venezia.
Foto di Nadim Merrikh da Unsplash