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Il Belgio è uno dei paesi europei a più alta concentrazione PFAS nelle falde acquifere. Le Fiandre sono particolarmente colpite.

All’inizio del 2023, il Forever Pollution Project ha dimostrato che quasi 23.000 siti in tutta Europa sono contaminati dai PFAS, le “sostanze chimiche per sempre”. L’indagine collaborativa transfrontaliera e intersettoriale condotta da 16 redazioni giornalistiche europee ha rivelato oltre 21.500 siti di contaminazione presunta dovuti ad attività industriali attuali o passate. La contaminazione da PFAS è diffusa anche in Belgio e in particolare le Fiandre, che stanno affrontando una grave problematica legata all’inquinamento nelle falde acquifere.

PFSA, di che cosa parliamo?

Facciamo un ripassino: i PFAS sono sostanze per- e polifluoroalchiliche, create in laboratorio dall’uomo per rendere i prodotti resistenti e antiaderenti.

Dalle pentole ai cosmetici, dai campi agricoli all’acqua potabile, i PFAS sono ovunque: nelle falde acquifere, nell’acqua usata per irrigare, da qui negli alimenti che mangiamo. Nell’acqua del rubinetto che beviamo o che usiamo per cucinare.

La persistenza ambientale dei PFAS e il loro bioaccumulo nell’organismo umano ne fanno un inquinante di particolare preoccupazione. Le evidenze scientifiche collegano l’esposizione ai PFAS a un ampio spettro di effetti avversi sulla salute, tra cui disturbi endocrini, immunotossicità e cancerogenicità.

PFAS – il caso belga

Nel 2020 l’EFSA, Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha stabilto una nuova soglia di sicurezza per i PFAS negli alimenti. La dose settimanale tollerabile è fissata a 4,4 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo alla settimana. e nel 2023 l’EFSA e diversi Stati membri hanno creato un “Gruppo di iniziativa sui PFAS” con l’obiettivo di condividere informazioni e costruire approcci collaborativi nel campo della valutazione dei rischi da PFAS. Ad oggi la presenza di PFAS rimane una problema ambientale e di salute di primo ordine.

FOCUS FIANDRE

In Belgio è tristemente famoso il caso di Zwijndrecht che ha coinvolto l’azienda 3M e naturalmente la popolazione residente. Le attività di 3M hanno causato la contaminazione da PFAS nell’area circostante e ancora oggi la contaminazione del suolo rende gli stabilimenti Oosterweel di Zwijndrecht e Anversa Linkeroever una potenziale fonte di dispersione di PFAS nell’aria attraverso la polvere del suolo trasportata dal vento. Ancora nel 2023, è stato rilevato, per le misurazioni dei PFAS nell’aria ambiente limitrofa all’azienda, che la media annuale è stata superata in 2 delle 5 località di Zwijndrecht e in 2 delle 4 località del sito 3M (area industriale). Sia la polvere del suolo trasportata dal vento che gli aerosol provenienti dall’impianto di trattamento delle acque di 3M sono una delle principali fonti di PFAS nell’aria ambiente.

Ma Zwijndrecht non è il solo “spazio” contaminato. Consapevole di questo, il governo delle Fiandre ha inserito la raccomandazione dell’EFSA nella legislazione fiamminga sull’acqua potabile con l’obiettivo di ridurre la concentrazione dei PFAS ai valori decisi dall’UE entro il 2028.

Se siete curiosi di conoscere la concentrazione di PFAS nel luogo dove vivete, qui troverete i dati sulla qualità dell’acqua potabile (pagina in nerlandese). I dati mostrano che la contaminazione varia da zona a zona: l’acqua nell’area di Halle ha misurato una media di 20 nanogrammi per litro nel 2022, anche se alcuni test hanno rivelato più di 50 nanogrammi per litro – 12 volte di più dei livelli di sicurezza raccomandati. Le concentrazioni di PFAS hanno superato i limiti di sicurezza anche nella periferia di Bruxelles, a Lovanio e dintorni, in ampie zone delle Fiandre orientali e del Limburgo orientale.

VALLONIA E BRUXELLES

In Vallonia un recente studio ha mostrato come il 28,8% dei residenti del comune di Chièvres sia risultato positivo a livelli elevati di PFAS (superando la soglia sanitaria di 20 microgrammi per litro). Non solo: tra l’ottobre 2021 e il marzo 2023, sono stati rilevati alti livelli di PFAS nell’acqua di rubinetto in diverse zone della Vallonia, al punto che il governo vallone ha deciso di adottare lo standard europeo per concentrazione di PFAS nell’acqua potabile immediatamente, anziché entro il 1° gennaio 2026 come precedentemente previsto. Mentre qualcuno ricorderà come l’anno scorso era scoppiato uno scandalo politico per i problemi legati all’acqua potabile distribuita dall’azienda idrica di Bruxelles Vivaqua.

Foto da Unsplash

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Camia
valeria.camia@gmail.com