“Pazzesco!”, così ho pensato quando ho scoperto che in Belgio le visite mediche arrivano anche su prescrizione medica. Lo sapevi?
Secondo le stime dell’organizzazione sanitaria Zorgnet-Icuro, nel 2023 il 9% degli adulti fiamminghi ha sofferto di depressione, mentre il 22% della popolazione maggiorenne nelle Fiandre ha avuto un qualche problema di salute mentale. Simile situazione a Bruxelles dove, secondo l’Istituto di scienze della salute Sciensano, il 12,9% degli abitanti della città presenta sintomi di ansia e il 12,6% soffre di qualche forma di depressione.
La buona notizia (scientifica), che forse non tutti conoscono e che io stessa ho scoperto relativamente da poco, è che per combattere solitudine, isolamento sociale, ansia e depressione, le attività culturali sono un’alternativa valida ai trattamenti farmacologici. Tra queste attività ci sono le visite ai musei, che da qualche anno in Belgio sono infatti prescritte proprio dai medici! Ne ho parlato durante un’intervista a Enzo Grossi, medico chirurgo, docente e ricercatore, che lo scorso 28 ottobre all’Università della Svizzera italiana ha spiegato quali evidenze scientifiche mostrino come «I musei non sono solo luoghi di cultura, ma veri e propri strumenti di benessere, capaci di influire positivamente sulla salute fisica e mentale delle persone.»
Durante quell’incontro Grossi mi ha raccontato di come in Belgio (assieme ad altri paesi, tra i quali la Gran Bretagna) da tempo i musei “vengano usati” con scopo terapeutico. Così ho fatto un po’ di ricerca e ho scoperto che infatti città di Bruxelles (dopo i “del tutto positivi” risultati del progetto pilota delle “prescrizioni museali” lanciato nel settembre 2022) sta ampliando il suo innovativo programma. Offre così visite ai musei su prescrizione medica per persone che soffrono di ansia, stress e depressione. In pratica, è possibile accedere gratuitamente ai musei anche se si è pazienti di altri servizi sanitari come neurologia, cardiologia e riabilitazione, nonché per i malati di cancro e per le persone che convivono con l’Alzheimer.
Leggo che «le esperienze culturali disponibili sono aumentate con 14 musei partner ora coinvolti nello schema.» Si uniscono ai primi cinque musei cittadini che offrono visite a siti così vari come la vecchia rete fognaria, la tradizione del merletto e il guardaroba del Manneken Pis, le istituzioni di riferimento Bozar, il Museo Magritte e il Design Museum Brussels. Non solo: anche il numero di prescriventi è aumentato a 18 strutture mediche con una gamma di professionisti che offrono ai pazienti l’opportunità di visitare mostre o partecipare a visite guidate. I beneficiari possono invitare un familiare, un amico o un accompagnatore ad accompagnarli.
Nelle Fiandre invece c’è un progetto un po’ diverso ma comunque legato all’arte e al benessere mentale: si chiama “Arte su prescrizione” e mira a sfruttare le collezioni d’arte municipali della regione del Denderland come strumento di cura nell’ambito sanitario. «Sulla base della propria esperienza, i partner del progetto selezionano opere dalle quali verranno creati prodotti e lavori di progetto attraverso obiettivi terapeutici. Centrale a questo è la rottura dello stigma attorno all’assistenza psichiatrica. Portiamo questi prodotti, così come l’opera stessa, al pubblico regionale, ma anche al destinatario dell’assistenza, un gruppo target che non sempre ha molto accesso alla partecipazione culturale.»
Per chi fosse interessato sulle attività di Bruxelles su questo tema, maggiori informazioni sono indicate anche al seguente link https://www.bruxelles.be/prescriptions-museales
Foto di Andrea de Santis da Unsplash