Namur, Namur, Belgique
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La Federazione Wallonia-Bruxelles, senza potere fiscale, vive alla giornata in modo permanente. E le possibili soluzioni non sono semplici.

La Federazione Wallonia-Bruxelles, da tempo oggetto di dibattiti sul suo futuro, soprattutto per questioni di bilancio, sembra vivere alla giornata senza potere fiscale.  La situazione non è catastrofica ma sono diverse le questioni aperte per i prossimi mesi e le possibili soluzioni non sono semplici.

Risparmio necessario per il futuro

Per il suo budget 2024, la situazione non è drammatica: il tasso di indebitamento della Federazione non supera il 100% del PIL e sono previsti investimenti per il futuro. Tuttavia il professor Benoît Bayenet, , professore di Finanza pubblica all’ULB, ha recentemente espresso preoccupazioni per i prossimi anni, sottolineando la difficoltà finanziaria persistente della federazione. Il Ministro-Presidente Pierre-Yves Jeholet ritiene che sarà necessario risparmiare, in particolare nel settore dell’istruzione, suggerendo la revisione di programmi come il piano di pensionamento anticipato per gli insegnanti.

In un’intervista recente raccolta da RTBF, Pierre-Yves Jeholet spiega: “Penso al DPPR, il piano di pensionamento anticipato per gli insegnanti. Non ho tabù in questo campo. Ora abbiamo una pensione a 67 anni, tutti i lavori sono faticosi, quindi dobbiamo porci questo tipo di domande. Dobbiamo anche rendere più oggettive le dimensioni delle classi, probabilmente eliminando una serie di opzioni e flussi, ma non nelle professioni in cui c’è carenza, con sinergie molto maggiori tra la rete libera e le reti ufficiali”.

Sempre RTBF ha pubblicato una riflessione di Frédéric Daerden, ministro del Bilancio della Federazione Vallonia-Bruxelles, secondo il quale ci sono competenze che potrebbero essere gestite dalle regioni, come l’assistenza all’infanzia, ma va mentenuto comunque un forte legame a livello della Federazione Vallonia-Bruxelles in settori come l’istruzione e la cultura in particolare.

Province valloni: il problema di Bruxelles

Attualmente, le province valloni gestiscono responsabilità in settori come la sanità, la cultura, il turismo e l’istruzione, ma con la Vallonia in difficoltà finanziarie, il presidente del Collegio Provinciale del Brabante Vallone, Tanguy Stuckens, indica la necessità di collaborazione più stretta tra province e comuni, entrambi alle prese con gravi difficoltà finanziarie. Tuttavia, la situazione non è facile da gestire. Tra i principali problemi da affrontare uno è quello relativo a Bruxelles, che solleva ostacoli significativi nel trasferimento di competenze alle regioni, per via della presenza di persone di lingua francese e fiamminga.

Questo punto è espresso chiaramente dalla dichiarazione di Benoît Bayenet: “Quando parliamo di trasferimenti, pensiamo alla Vallonia e ci diciamo che è abbastanza facile. Ma per Bruxelles è diverso. Quindi o trasferiamo le competenze alla COCOF, la Commissione comunitaria francese, ma allora dobbiamo trovare una soluzione di finanziamento all’interno delle stesse istituzioni di Bruxelles, oppure dobbiamo trovare una soluzione più strutturale che ci permetta di riorganizzare le competenze all’interno di Bruxelles e quindi, in parte, di trasferire definitivamente le competenze alle regioni.”

Nel 1993, la Comunità francese del Belgio ha trasferito alcune delle sue competenze alla Regione Vallonia e al COCOF di Bruxelles. Si pensava che questo avrebbe portato a dei risparmi, poiché le nuove autorità avrebbero assunto le competenze senza l’intero budget relativo. Tuttavia, oggi questa previsione non si è avverata. La Regione Vallonia non è più ricca di quanto lo fosse la Comunità francese, e la Federazione Vallonia-Bruxelles è ancora più povera. 

Le province valloni, che gestiscono settori come la sanità, la cultura, il turismo e l’istruzione, sono spesso prese di mira e fraintese anche se svolgono un ruolo importante nella società vallona. Negli ultimi anni qualche cosa si sta muovendo? Le province hanno compiuto un grande sforzo per finanziare le aree di soccorso. Hanno destinato 500 milioni di euro del loro bilancio a questo scopo.

Foto di Alex Vasey da Unsplash

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Redazione
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