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Il nuovo governo federale del Belgio prevede di apportare modifiche al modo in cui gli espatriati sono tassati.

Criteri di ammissibilità più morbidi mireranno a incentivare gli investimenti stranieri e ad aumentare l’occupazione.

Il regime fiscale negli anni

Il Belgio ha creato una categoria fiscale speciale per gli espatriati nel 1983 al fine di attrarre talenti nel paese. Questi beneficiavano di una serie di vantaggi, come detrazioni sul reddito imponibile e deduzioni fiscali per i compiti svolti in località estere.

Nel 2021 il ministro delle finanze Vincent Van Peteghem (CD&V) annunciò che il regime fiscale sarebbe stato gradualmente eliminato per rendere la tassazione più trasparente. Dal 2022, gli espatriati beneficiavano del regime solo se guadagnavano almeno 75.000€.

Attualmente, le indennità non imponibili sono limitate a 90.000 € e entrano nel normale sistema fiscale dopo cinque anni (otto anni in casi eccezionali).

Tuttavia, la nuova coalizione del governo federale ‘Arizona’ guidata dal primo ministro Bart De Wever (N-VA) intende allentare nuovamente le condizioni.

Wim Lavaerts, Business Development Manager per l’occupazione internazionale presso Partena Professional, ha dichiarato a The Brussels Times che l’idea del N-VA è quella di rendere il Belgio più attraente per gli investitori stranieri e migliorare il tasso di occupazione.

Ci saranno soglie più basse?

L’accordo governativo di Arizona delinea piani per abbassare il reddito richiesto per gli inpats da 75.000 a 70.000€. Ciò amplia l’accesso alla categoria, ma Lavaerts lo descrive come una misura “limitata”.

L’esempio di Lavaerts è il seguente: “Supponiamo di avere uno stipendio annuale di 30.000€. Fino al 30% di tale importo può essere pagato come indennità esente da imposte. Ora che l’indennità non imponibile viene aumentata al 35% e il limite viene abolito, diventa più attraente per i dirigenti stranieri venire a lavorare in Belgio.”

Mentre la soglia di reddito più bassa è vantaggiosa per i “guadagni moderati”, un approccio più flessibile alle indennità non imponibili attirerà quelli che Lavaerts chiama i “decisori”.

Ciò incoraggerà a sua volta parti più ampie della forza lavoro a trasferirsi in Belgio, il che aumenterà gli investimenti stranieri. Inoltre, il sistema rivalutato renderà il paese più competitivo rispetto a quelli vicini come Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi.

Quando entreranno in vigore i cambiamenti?

Attualmente gli inpats sono tenuti a richiedere il regime fiscale esistente entro tre mesi dall’arrivo in Belgio.

È probabile che il nuovo regime sarà aperto solo a richieste future, quindi non sarà possibile il passaggio se si vive già in Belgio. Lavaerts spera che la nuova legislazione entri in vigore prima dell’estate, anche se non c’è alcuna scadenza precisa.

Egli dichiara infine che “Il regime per gli espatriati è sicuramente uno dei tanti fattori che entrano in gioco ed influenzano il clima degli investimenti di un paese.”

Foto di Ji-Sun Yoo da Pixabay

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Redazione
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