La svolta dopo anni di confronti politici e sociali.
Le lavoratrici e i lavoratori del sesso potranno ora ottenere un contratto di lavoro e godere degli stessi diritti sociali degli altri lavoratori dipendenti, a seguito dell’approvazione di un disegno di legge dopo la tanto attesa riforma del codice penale belga.
Due leggi approvate nella primavera del 2022 hanno compiuto passi fondamentali verso la depenalizzazione del lavoro sessuale, tra cui la concessione di uno status sociale ai lavoratori del sesso, che in precedenza operavano in una zona grigia in cui il loro lavoro era tollerato ma non riconosciuto.
Il testo del ministro del lavoro Pierre-Yves Dermagne (PS), redatto con i colleghi della giustizia e della salute Paul Van Tigchelt (Open Vld) e Frank Vandenbroucke (Vooruit), stabilisce le condizioni alle quali i lavoratori del sesso possono essere assunti da un datore di lavoro con un contratto di lavoro.
I datori di lavoro dovranno ottenere un’autorizzazione preventiva e saranno inoltre obbligati a garantire la disponibilità permanente di una persona di riferimento. Saranno anche responsabili di dotare le stanze in cui viene svolto il lavoro sessuale di un pulsante di emergenza.
Il contratto di lavoro garantirà la copertura previdenziale e il rispetto delle norme che regolano l’orario di lavoro e la retribuzione. I lavoratori con un contratto di questo tipo potranno rifiutare i clienti e gli atti sessuali senza che ciò costituisca motivo di licenziamento.
Il disegno di legge è stato adottato dalla maggioranza, a cui hanno aderito Vlaams Belang e DéFI. Gli altri gruppi di opposizione si sono astenuti.