Il fornitore di micro-mobilità condivisa Voi perderà la licenza per operare con i suoi scooter a noleggio nella capitale Belga a seguito di una sentenza del Tribunale di primo grado di Bruxelles.
Il ministro uscente della mobilità di Bruxelles, Eike Van den Brandt (Groen) dichiara su Thebulletin che questo è un altro passo verso una mobilità condivisa efficiente e rispettosa di tutti gli utenti dello spazio pubblico.
Gli operatori sono i benvenuti se rispettano il quadro normativo stabilito.
La regione di Bruxelles ha combattuto una battaglia legale per ridurre il numero di operatori di scooter nella città, in risposta alle crescenti lamentele riguardanti il disturbo pubblico causato dagli scooter a noleggio.
Bruxelles Mobilità ha selezionato Bolt e Dott come unici operatori autorizzati a gestire gli scooter. Voi e Lime sono stati autorizzati a continuare le operazioni fino alla scadenza delle loro licenze a gennaio 2024.
Voi – insieme a Lime, che fa parte di Uber – ha fatto ricorso contro la loro esclusione dalla lista degli operatori approvati a seguito delle nuove regolamentazioni approvate nell’estate del 2023. Le due aziende volevano che i tribunali riconoscessero la natura rinnovabile automaticamente della loro licenza, ma i tribunali alla fine hanno respinto la richiesta.
La scomparsa di Voi ridurrà il numero di scooter condivisi a Bruxelles di circa 3.000 unità. Attualmente ci sono 12.400 scooter condivisi nella capitale e l’obiettivo del governo è quello di ridurre il numero a un massimo di 8.000.
Il responsabile del paese di Voi, Yessin Aattache dichiara che il verdetto verrà rispettato e gli scooter rimossi. L’impatto sarà grande per i dipendenti: a contratto in determinato ci sono circa 30 dipendenti in Belgio.
L’azienda svedese ha dichiarato che stava considerando di aumentare il numero di biciclette condivide a Bruxelles in risposta a questo recente rifiuto del loro appello. Voi aveva ottenuto un permesso per 2.500 biciclette al momento delle riforme: attualmente si dice che solo circa 250 siano attive.
Foto di Andreas Volz da Pixabay
