Incertezza e sconvolgimenti, insieme a tensioni crescenti in tutta Europa e sfide emergenti all’interno dell’UE hanno segnato il 2024. Adesso si parla delle prospettive per il 2025.
Il 2025 viene definito un anno cruciale per l’Europa, con una ricerca di stabilità e sicurezza in un ordine globale di cambiamento.
The Brussels Times ha chiesto a degli esperti del settore quali potrebbero essere gli sviluppi e come potrebbe essere influenzata la vita in Belgio.
Uno dei tanti a rispondere a queste domande è Pascal Debruyne dell’Università Odisee.
Quali sono le prospettive in termini di migrazione?
L’attenzione in Europa sarà basata sull’implementazione del patto europeo sulla migrazione, sia verso le frontiere esterne dell’Europa che all’interno degli Stati membri.
Ciò che fa sorgere più dubbi è capire se ridurre le protezioni nelle procedure di asilo e accelerare le procedure di frontiera nei centri di detenzione possa portare a soluzioni sostenibili. La riduzione delle protezioni è fattibile, ma non sostenibile. Inoltre, si potrebbe vendere politicamente il concetto di “rimpatri forzati”, ma realizzarlo è una questione diversa.
Come cambierà la situazione?
Si crede che le cose peggioreranno.
Il patto europeo sulla migrazione non riguarda solo la riduzione delle protezioni, ma anche questioni preoccupanti come le regolamentazioni sull’uso strumentale dei rifugiati.
Tali situazioni di emergenza fanno sì che gli Stati abbiano l’opportunità di ignorare i quadri legali perché i rifugiati fanno parte di un gioco geopolitico. Un esempio di ciò è quanto fatto dalla Bielorussia con la Polonia: ha diretto un afflusso di migranti verso il confine con la Polonia; si consente così agli Stati membri di esternalizzare la questione della migrazione. Le persone vengono spinte verso paesi terzi e paesi che sono coinvolti nello sforzo di fermare il movimento di persone verso l’UE.
Quali sono gli sviluppi da osservare in Belgio?
La domanda principale è quella di capire come la nuova coalizione dell’Arizona agirà sulla migrazione: i segnali trapelati attraverso i partiti e la stampa sono preoccupanti.
Ci sono già stati tagli pesanti all’accoglienza dei richiedenti asilo in Belgio, negando l’accoglienza a migliaia di persone e guadagnando al governo Vivaldi il record mondiale di condanne legali per violazione dei diritti d’asilo. Sembra che lo stato di diritto non sia altro che un pezzo di carta.
Sono trapelati piani per aumentare i requisiti di reddito per il ricongiungimento familiare e indebolire le persone protette sussidiarie. Tutto ciò avrà profondi impatti umani e finanziari per l’integrazione: mette in sospeso le vite delle persone privandole anche della mobilità sociale.
E l’impatto umano dopo tutto ciò?
L’impatto per i migranti sarà grande, ma anche per la società in generale. Si offre protezione, ma soltanto dopo una lunga attesa e in circostanze tragiche: le vite vengono messe in sospeso. Per questo, la società paga collettivamente il prezzo.
Come si può migliorare il Belgio?
La procedura di asilo deve prima di tutto essere rispettata, come previsto dalla legge internazionale.
Ciò che preoccupa più di tutto sono le soglie sempre più alte per il ricongiungimento familiare: la conseguenza che potrebbe avere sull’impatto umano non è da sottovalutare, perché le famiglie saranno separate. Non si investirà per un futuro in Belgio finche non si avrà la certezza di un futuro con le loro famiglie.
Il Belgio ha bisogno di più contribuenti per sostenere lo stato sociale, ma le politiche nazionali sono influenzate dalla politica dei partiti che contrappone il “noi” contro il “loro”.
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