Il 22 per cento dei fiamminghi considera “la migrazione” il problema “più grande”. E il Vlaams Belang cavalca la paura.
“Non vogliamo un divieto completo della migrazione in Belgio ma accogliamo solo i lavoratori altamente qualificati provenienti dai paesi occidentali, dunque in primis Europa e Nord America”. Questa in sintesi la posizione del partito separatista fiammingo Vlaams Belang che è al vertice nei sondaggi elettorali in vista delle elezioni in Belgio del prossimo giugno.
Per il Vlaams Belang l’accoglienza dei migranti va correlata ai costi dei migranti e al loro contributo alla nostra società. In questa chiave i richiedenti asilo e migranti provenienti da paesi come quelli del Maghreb costerebbero molto al Belgio ed è questo tipo di migrazione che il partito è deciso a fermare.
La situazione dei flussi migratori verso il Belgio
Quanti sono i migranti arrivati in Belgio? Secondo i dati elaborati dal servizio di statistica del governo Statbel al 2023 il Belgio conta circa 2,2 milioni di persone nate all’estero. Si tratta di circa il 19 per cento della nostra popolazione totale. Di questi migranti presenti nel Paese, l’11 per cento è nato al di fuori dell’UE, l’8 per cento all’interno dell’UE. Dieci anni fa i migranti rappresentavano circa il 15 per cento della popolazione belga e nel 2003 erano l’11 per cento della popolazione belga.
Nella Regione di Bruxelles-Capitale proporzione di non belgi è del 37 per cento, nelle regioni fiamminga e vallone è intorno all’11 per cento.
Il 2022, con la fine della pandemia ha visto un aumento considerevole del numero dei migranti – con 233.629 nuovi arrivi, che si erano fermati invece a 165.534 nel 2021 – però va detto che questo dato include anche persone provenienti dall’interno e dall’esterno dell’UE nonchè belgi che sono tornati in Belgio dopo aver vissuto all’estero per un certo numero di anni come expat, così come bambini nati in Belgio da genitori stranieri. Nel 2022 i migranti non-UE sono stati 65.096 e i principali paesi di origine dei cittadini di paesi terzi erano Marocco, Turchia, India e Afghanistan. E sono proprio i paesi non europei il primo bacino dei flussi migratori: il 53 per cento dei non-belgi ha radici al di fuori dell’UE e il 47 per cento ha radici all’interno dell’UE. Tra gli europei, ben il 19 per cento ha radici olandesi, francesi, lussemburghesi o tedesche.
Richieste di asilo: bocciate quasi la metà
La maggior parte delle domande di richiesta di asilo l’anno scorso proveniva dalla Siria (4.009), Palestina (2.963), Afghanistan (2.534), Turchia (2.402) ed Eritrea (2.138). Poco meno della metà delle domande dichiarate ammissibili non è stata approvata (si tratta questa di una percentuale più o meno stabile rispetto agli anni precedenti).
Foto CDC da Unsplash