Belganews riporta la critica della Corte dei Conti belga alla trasformazione digitale in corso del dipartimento di giustizia del paese: si sono rivelate gravi carenze nella strategia, nella governance e nella supervisione dei consulenti.
Il rapporto schiacciante della Corte ha messo in luce gravi lacune in questa trasformazione del sistema giudiziario belga: sebbene gli sforzi della digitalizzazione siano iniziati negli anni 2000, i progetti hanno ripetutamente fallito nel fornire risultati.
Nonostante i recenti sforzi del governo, i problemi fondamentali devono ancora essere risolti.
Il rapporto ha particolarmente criticato il dipartimento di giustizia per non aver definito una strategia unificata di digitalizzazione: ciò ha portato a progetti frammentati e ad un uso inefficiente delle risorse. I problemi di governance, tra cui la sfiducia e la competizione tra i principali attori, sono stati segnalati come ostacoli al successo. Inoltre, l’eccessiva dipendenza dai consulenti combinata ad una scarsa supervisione ha creato rischi di frode, conflitti di interesse e influenza commerciale.
Si è anche notato che i sistemi amministrativi e IT rimangono obsoleti: ci sono strumenti insufficienti per valutare la sostenibilità dei progetti in corso. Anche il coordinamento federale è debole: il governo manca di una politica centrale di digitalizzazione per allineare le iniziative tra dipartimenti.
Il ministro della giustizia Paul Van Tichelt riconosce alcune conclusioni ma respinge le accuse di cattiva gestione, mancanza di supervisione e uso improprio dei fondi: tuttavia, la Corte dei Conti ha confermato le conclusioni citando prove chiare di rischi sistemici e inefficienze.
Adesso il ministero di Van Tilchet prevede di attuare un piano d’azione per affrontare le raccomandazioni.
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