Una rete contro la criminalità organizzata Bruxelles: si chiama Cultura contro camorra. Ha 10 anni e ora vuole diventare rete transeuropea.
Una rete che si batte contro la criminalità organizzata sostenendo gli operatori che gestiscono i beni confiscati alla mafia: si chiama Cultura contro camorra (Ccc), ha sede non in Italia ma a Bruxelles e i suoi volontari non vogliono stare zitti!
Lo scorso 8 novembre, in occasione dei “suoi” primi dieci anni di attività, Ccc ha organizzato una giornata con dibattiti informativi sulle proprie attività: dal sostenere gli operatori che gestiscono i beni confiscati alla mafia, fornendo loro formazione, consulenza e assistenza tecnica, al promuovere l’affermazione di un’economia sociale e partecipata soprattutto tra i giovani, fino al favorire la nascita di una nuova cultura nelle terre che sono, o sono state, caratterizzate da una forte presenza della criminalità organizzata.
Per l’occasione è stato anche piantato l’albero della legalità al Parvis de Saint Gilles. All’evento era presente la vicepresidente del parlamento europeo Pina Picierno che ha ricordato, nel suo intervento, la necessaria determinazione di tanti italiani a resistere, a combattere la criminalità organizzata in Italia, esponendosi, prendendo rischi personali e familiari, dando la vita per amore del proprio popolo: “non essere lasciati soli, a Palermo o a Foggia, fa davvero la differenza”, ha detto Picierno: ecco perchè l’associazionismo serve. Ecco perchè reti come Ccc sono fondamentali. Anche per il futuro della democrazia europea, per lo stato di diritto, i diritti individuali e collettivi.
GSA Vi45: un gruppo d’acquisto solidale che sostiene la legalità e la sostenibilità
GSA Vi45 è uno dei progetti di Ccc, un gruppo d’acquisto solidale che propone prodotti di alta qualità, frutto di lotte sociali, a prezzi equi e che opera con cooperative e i consorzi coinvolti in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Si vuole in questo modo riscattare le popolazioni dai beni confiscati.
Nella bottega di rue de la Victoire 45 a St. Gilles, è possibile acquistare prodotti frutto di lotte sociali e che arrivano dal riutilizzo di beni confiscati alle mafie, l’occupazione per soggetti fragili, il supporto a fabbriche rilevate dai lavoratori di aziende delocalizzate.
Diventare una rete transeuropea
Oggi Ccc si basa sul lavoro di numerosi volontari. L’auspicio è che il gruppo possa crescere, superando anche la matrice italiana – il suo movimento cooperativo sociale e la lotta ai beni confiscati – creando una rete transeuropea. Walter Williams, autore di “Ccc – 10 anni di lotte”, lancia proprio questo duplice messaggio: da un lato, che la lotta di Ccc diventi davvero europea, trascenda divisioni e “ideologie” politiche investendo tutta la società e favorendo ulteriori collaborazioni con il territorio e le imprese; dall’alto, che si continui a “parlare” con la gente e con la politica, per rivalorizzare i territorio e il lavoro della rete affinchè si combatta l’immagine, a volte stereotipata, che oscura l’impegno vero di tanti giovani volenterosi e determinati a opporsi alla criminalità.
E’ possibile rivedere lo streaming dell’evento dello scorso 8 novembre qui.
Foto di Valter Cirillo da Pixabay