Station Brussel-Schuman, Rue de la Loi, Brussels, Belgium
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Se cerchi casa a Bruxelles, da oggi considera anche il Quartiere Europeo. La Commissione libererà spazi destinati a un progetto urbano tutto nuovo!

Abitare nel Quartiere Europeo di Bruxelles, dove hanno sede le istituzioni europee, il Parlamento e la Commissione, non è mai stata una prospettiva particolarmente allettante per molti. Il quartiere è infatti noto per essere un agglomerato di uffici, densamente costruito e monofunzionale, intersecato da numerose autostrade cittadine, pullulante di gente in giacca e cravatta fino al pomeriggio, poi silenzioso, deserto, in serata e d’estate. Certo, fa parte della “City of Brussels”, ma lo stesso vale per l’elegante Grand Place, il quartiere hipster di Dansaert, Avenue Louise, il Bois de la Cambre e Laeken, dove risiede la famiglia reale.

Così fino ad oggi, scegliere tra vivere nel Quartiere Europeo o in altre parti della Città di Bruxelles non è stato un dilemma difficile. Ma le cose stanno per cambiare.

Bye bye Commissione: la lunga strada verso la riqualificazione urbana

Nei prossimi dieci anni la Commissione ridurrà significativamente il numero dei suoi edifici (da 50 a 25) e invece di avere dipartimenti sparsi per la città, prevede di concentrare i suoi funzionari principalmente nella zona di Schuman e Rogier. L’ufficializzazione di questo progetto risale alla primavera del 2021 e, secondo il quotidiano francofono l’Echo, ciò comporterebbe un risparmio tra i 280 e i 440 milioni di euro.

Dopo l’annuncio della chiusura di alcuni uffici della Commissione nel Quartiere europeo, in molti si sono attivati a favore della rivalorizzazione della zona per renderla più diversificata e eterogenea, con spazi dove si può mangiare e bere, dove gli edifici adibiti a uffici e quelli abitativi sono affiancati – come aveva dichiarato nel maggio 2021 il portavoce del Segretario di Stato per lo Sviluppo urbano, Pascal Smet.

Un desiderio, questo, espresso dai residenti del quartiere UE di Bruxelles, i quali in una lettera indirizzata alla Presidente Ursula von der Leyen nel marzo del 2021 avevano chiesto che le Istituzioni UE intervenissero per contribuire a migliorare il quartiere: “Da 60 anni viviamo sotto l’influenza di piani di sviluppo successivi, che hanno portato a cantieri infiniti, in accordo con le mutevoli esigenze delle istituzioni europee”, si legge nella lettera. E’ finalmente giunto il momento di avviare per davvero il processo di miglioramento dell’ambiente urbano del Quartiere europeo.

Rivelata la nuova identità del quartiere

Giovedì 9 novembre è stata finalmente svelata la “nuova identità” del quartiere: si renderà la caotica rotatoria Schuman più verde e più adatta ai pedoni e ai ciclisti. Previsto anche di rinnovare l’iconico Parc de Cinquantenaire nel cuore del Quartiere europeo. Il progetto è frutto del lavoro congiunto di quattro anni della Regione di Bruxelles-Capitale e i tre comuni (comuni di Bruxelles, Etterbeek e Ixelles) che hanno presentato ora la strategia per riqualificare il quartiere e, per l’occasione, anche il logo “Quartiere europeo di Bruxelles”. Questo vuole mettere in risalto i punti di forza della zona, come il Parco del Cinquantenario, il Parco Leopold, i vivaci centri commerciali (Jourdan, Merode, Luxembourg, Jean Monnet) e i musei di fama mondiale del quartiere.

Il nuovo piano urbanistico, che ambisce a rendere il Quartiere UE anche una destinazione turistica di Bruxelles, al pari dellla Grand Place e della Bourse, nasce come un’iniziativa dal basso verso l’alto “che riguarda tutte le persone qui e tutti sono stati coinvolti nella costruzione di questo logo. Durante questo processo, abbiamo notato un forte interesse da parte dei residenti e dei negozianti per il lancio di questa iniziativa e per dare vita al quartiere europeo”, ha dichiarato il Commissario per l’Europa e le Organizzazioni Internazionali di Bruxelles, Alain Hutchinson, al Brussels Times.

Al sito https://www.euqbbrand.brussels/en/home è possibile scoprire il nuovo branding del quartiere, ammirarne alcuni scorci fotografici, seguirne le vicissitiduni di sviluppo negli anni e leggere i capisaldi della sua nuova identità.

Photo by Alexander Van Steenberge on Unsplash.



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Redazione
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