La direzione di Audi Brussels ha deciso: la produzione di automobili nello stabilimento di Bruxelles cesserà definitivamente il 28 febbraio.
Questa decisione arriva poche ore dopo un nuovo stallo nelle negoziazioni con i sindacati. La direzione aveva indicato che si sarebbe rivolta direttamente ai lavoratori: ha provocato così la rabbia delle organizzazioni sindacali. La produzione di automobili nello stabilimento di Bruxelles cesserà definitivamente il 28 febbraio.
La direzione si giustifica affermando che il suo obiettivo era quello di completare il processo: Peter D’Hoore dichiara che i partner sociali hanno respinto una sesta offerta della direzione Audi di Bruxelles. L’azienda offrirà quindi a tutti i suoi dipendenti un’indennità aziendale volontaria in aggiunta all’ indennità legale di licenziamento: un’offerta che era stata messa sul tavolo mercoledì sera dalla direzione.
Il membro del consiglio di amministrazione e responsabile della produzione, Gerd Walker, ha definito la chiusura una “decisione dolorosa”. Negli ultimi mesi si è cercato di trovare alternative possibili per il sito di Bruxelles e si sono condotte discussioni intensive con i partner sociali. Purtroppo però, non si è riuscito a trovare un progetto adeguato.
I sindacati hanno reagito con sorpresa alla comunicazione della direzione. Potrebbero ancora avviare una procedura giudiziaria contro questa misura, ma non è stata presa una decisione formale. Ci si interroga su come la direzione presenterà la proposta al personale: secondo Ronny Liedts, la proposta non otterrà l’adesione dei lavoratori.
Il ministro del Lavoro, Pierre-Yves Dermagne ha reagito a questo annuncio invitando i sindacati e la direzione a riprendere le negoziazione di un piano sociale. Ha sostenuto inoltre l’introduzione di un obbligo di concludere un piano sociale comune nell’ambito della legge Renault: il suo partito ha presentato una proposta di legge in tal senso.
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