Ghent, Belgium
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Gli anziani dipendono molto, troppo, dalle pensioni pubbliche in Belgio, che su questo tema detiene un triste primato su tutti altri Paesi industrializzati.

L’86% dei redditi degli ultrasessantacinquenni che vivono in Belgio proveniene da fondi pubblici e prestazioni statali, secondo uno studio recente dell’OCSE. Questo dato supera significativamente la media dell’OCSE, fissata al 57% per 31 Paesi.

Il rapporto dell’OCSE mette in luce una prospettiva di invecchiamento della popolazione in Belgio, con una proiezione di significativo aumento della spesa pubblica per le pensioni nei prossimi 30 anni. Attualmente, il 12,2% del PIL è destinato alle pensioni, con previsioni di crescita al 15,2% entro il 2060. Questo posizionerebbe il Belgio al terzo posto tra i 38 Paesi OCSE per la spesa pensionistica, seguendo Slovenia e Lussemburgo. A livello complessivo dell’OCSE, ci si aspetta un incremento della spesa pensionistica pubblica dal 8,9% del PIL medio nel periodo 2020-23 al 10,3% nei successivi 30 anni.

La situazione nei paesi vicini

A differenza dei Paesi Bassi, dove solo il 43% delle pensioni deriva da fonti pubbliche, in Belgio le pensioni sono fortemente legate alla popolazione attiva, nonostante le somme forfettarie fornite attraverso il secondo e terzo pilastro pensionistico.

La discrepanza con Paesi limitrofi come Germania (68%), Francia (78%) e Lussemburgo (83%), che hanno un’età effettiva di pensionamento simile al Belgio, è notevolmente minore.

Foto di Thomas Somme da Unsplash

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Redazione
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